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Due boccole
identiche come azione per tutti i modelli. Sono dei classici raccordi i filettati, femmine, che si avvitano alle ghiere; i maschi, montati sugli elastici. Per i patiti di meccanica segnaliamo che il passo metrico per le ghiere da 20 mm è in effetti un 16 ; mentre per il 16 mm è un 14. Sono cilindriche in partenza e terminano con una forma conica, a cupola; hanno un foro passante sulla sommità . I materiali devono possedere due doti principali: robustezza meccanica e inossidabilità . I manufatti torniti in acciaio inossidabile sono indistruttibili ed eterni; l'unico neo è che pesano discretamente. Quelli in lega d'alluminio anodizzata sono molto più leggeri ma tendono ad ossidarsi piuttosto precocemente, soprattutto se avvitati su un elastico che monta ghiere metalliche dello stesso tipo o di differente natura.
Caratteristica è la fioritura del pezzo e cioè l'insorgenza del danno erosivo evidenziata da una polverina biancastra che segnala la disgregazione molecolare sottostante. La corrente galvanica in presenza di acqua salina è micidiale e colpisce il metallo debole senza pietà . Frequente è l'inchiodatura dei filetti e la conseguente impossibilità di recuperare la boccola intatta, probabilità incrementata sicuramente nel caso di manutenzione sommaria. I polimeri sono l'ultima scelta concreta poichè sono leggeri, inossidabili, sufficientemente robusti. |
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Ultimamente alcune plastiche speciali, particolarmente buone dal punto di vista qualitativo, hanno elevato i margini di sicurezza: le qualità meccaniche generali sono molto valide.
L'opera di avvitatura deve essere svolta con cautela ed attenzione perchè un'imboccatura affrettata e maldestra potrebbe compromettere pericolosamente la tenuta in trazione dei delicati filetti. E' consigliato verificarne, di tanto in tanto, l'integrità strutturale, per non avere spiacevoli sorprese improvvise. |
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