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Cercheremo di schematizzare i vari arpioni, e tra le righe forniremo riflessioni anche sulle punte delle tahitiane, fornendo una panoramica, crediamo, sufficiente a effettuare una scelta oculata.
Arpione standard con un'aletta (tahitiano).è un articolo semplice che somiglia al terminale di una tahitiana per via del profilo snello ma di questa non garantisce le stesse performance. Il problema che affligge tutti gli arpioni è quello che si devono avvitare, per forza di cose, ad un'asta da 7 o da 8 millimetri.
Il diametro del corpo, e nello specifico del tratto femmina che si accoppia con il dardo, presenta uno spessore maggiore di quest'ultimo (generalmente si parte da 9 mm) poichè i filetti necessitano di un po di spazio meccanico per essere realizzati.
In gioco ci sono pochi millimetri, due o tre, ma sono sempre dei millimetri supplementari che ingrossano la sezione frontale di una freccia che deve viaggiare in un liquido.
Il fatto, poi, che il tahitiano abbia una sola aletta, lo rende abbastanza idrodinamico ma come tenuta sul pesce colpito... bisogna sapersi accontentare.
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L'aletta è imperniata solitamente a poca distanza dalla punta della cuspide e così, in caso di pesci molto combattivi e dalle carni facilmente smembrabili, c'è il rischio palpabile che l'arpione si sfili dal corpo. Se, al contrario, la punta dell'arpione è lunga, la tenuta migliora ma esiste il rischio che sparando ad un pinnuto appiccato alla parete di uno spacco l'asta rimbalzi indietro e l'aletta di ritegno non abbia il tempo di aprirsi. |
Arpione standard con due alette contrapposte normali. Qui ci troviamo al primo gradino evolutivo e i progressi rispetto al precedente articolo sono notevoli. Quando si parla di arpione classico novantacinque volte su cento ci si riferisce a questo tipo. Due alette montate su un perno unico garantiscono una tenuta buona in moltissime situazioni venatorie e non si avverte il bisogno di distanziarle eccessivamente dall'ogiva..
Le tana e gli spazi corti sono il territorio d'azione privilegiato: gli specialisti sparano alle cernie, ai saraghi, alle corvine, ai gronghi, eccetera, senza timore che una volta centrati possano liberarsi.
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Arpione fine con due alette contrapposte o sfalsate.
Il corpo di questi arpioni può essere estremamente sottile e filante inizialmente per poi allargarsi a imbuto sul tratto maschiato. Chi monta questi arpioncini cerca di ridurre gli attriti in fase di tiro al libero e in genere giunge a questa scelta dopo aver testato qualche modello di arpione classico.
In effetti la velocità dell'asta è più sostenuta, e il dardo schizza sul bersaglio come un fulmine. Le alette possono essere montate su di un unico ribattino oppure essere sistemate su due piani diversi.
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La prima soluzione è la più ambita tra i pescatori di un certo livello che pretendono grande sicurezza di tenuta. Ci sono modelli che hanno alette contrapposte molto lunghe, sei o sette centimetri cadauna, che una volta aperte trattengono qualsiasi preda. Gli arpioncini ad alette sfalsate risultano attrezzi meno tecnici in virtù di alette molto corte e corpi assai fini e vengono adoperati da molti principianti. Basta toccare un sasso perchè si storpino e il sistema di ritenuta non à il massimo: se il pesce si divincola brutalmente è facile che superi i punti di ancoraggio e conseguentemente si liberi. Nella scelta degli arpioni fini prestate attenzione alla realizzazione meccanica che a volte è un capolavoro di torneria, con pezzi ricavati da un'unica barra e lavorazioni accurate mentre, in altri casi, si osservano manufatti costituiti da più pezzi collegati alla bene meglio.
Ci sono in commercio degli arpioni a gambo guidato e cioè con dei corpi che calzano abbondantemente sul'asta in modo che l'accoppiamento meccanico risulti robusto e affidabile. Ma questa soluzione non basta ancora per evitare di smarrirlo: occorre interporre tra i filetti del teflon da idraulici oppure un frena filetti liquido. In questa maniera non avrete problemi durante il nuoto in piena azione e l'arpione sarà un tutt'uno con il dardo. Il tintinnio delle alette aperte si evita con l'inserimento di un O. Ring che terrà chiuse le alette anche durante il tragitto di volo. |
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