E' il fermaglio indispensabile per la regolazione della fascia e per la sua connessione/liberazione. I materiali di stampaggio sono: l'acciaio inossidabile, il nylon, il tecnopolimero caricato. L'oggetto in questione deve garantire robustezza ed efficacia di progetto.
E' composta da due elementi articolati l'un l'altro o separati individualmente. E' vincolata ad un'estremità del nastro (o di tutte e due) mediante delle feritoie obbligate che consentono di sistemarla fermamente. Il pregio richiesto inderogabilmente è: lo sgancio rapido. Un fattore essenziale di sicurezza decreta che le fibbie devono garantire l'immediata e semplicissima separazione dei due capi. In caso di difficoltà l'utente deve essere messo in condizioni di apprezzare repentinamente l'accesso al meccanismo e liberarsi di tutto l'armamentario in un attimo.
Attualmente sono due le fibbie in voga: la fibbia a regolazione continua, detta anche a coccodrillo, e la fibbia a sgancio rapido. La prima è la più conosciuta: c'è una base rettangolare con due o tre luci di passaggio per bloccare la parte fissa della cinta e con i bordi orizzontali della lamiera piegati a 90° e forati.
Il coperchio è un elemento aggiuntivo che s'inserisce sopra la base e che possiede il tratto finale di sgancio rialzato (per un facile accesso manuale) e un piego terminale, opposto ed inferiore, seghettato (come le fauci di un coccodrillo), per lo scorrimento del tratto libero (pendente). Il ribaltamento a 180° del pezzo è permesso da due perni che ruotano all'interno dei fori laterali.
La liberazione e la regolazione della cintura consistono nel sollevare il coperchio che tiene vincolato il nastro: la fettuccia, inserita sotto il profilo a dentini, scorrerà indietro progressivamente fino a che fuoriuscirà tutta all'esterno. La seconda fibbia è più rara ma è il vero modello a sgancio rapido. Ed è divisa in due porzioni: una femmina e una maschio che sono fissate separatamente ai capi della cintura tramite dei passanti ricavati verticalmente.
La forma e il sistema di chiusura ricordano gli attacchi delle cinture di sicurezza dei veicoli: l'acciaio inossidabile è sagomato in modo che i due pezzi accoppino meccanicamente sovrapponendosi e intersecandosi. Si aggancia saldamente e sveltamente ma altrettanto intuitivamente si liberano i due capi. Oltre a questi reperti c'è una fibbia chiamata marsigliese che è uguale a quella presente sulle cinture da abbigliamento terrestre: un quadrato di filo metallico inox con un batacchio centrale.
Due rivetti bloccano la fettuccia da un lato mentre il sistema di aggancio è dato dai forellini della cintura che vengono fermati dal perno. Per liberare la cintura si deve tirare il pendente fino a che non si mobilizza dal batacchio centrale. Un quarto meccanismo è simile alle fibbie degli zaini scolastici: il fast-tex. I due tratti di tecnopolimero sono vincolati separatamente, maschio e femmina, e trovano i punti di chiusura tramite l'apposita conformazione scaricata del telaio plastico dell'innesto maschio: ciò rende possibile una lieve elasticità che permette l'aggancio nel corpo cavo della femmina. Per la liberazione bisogna comprimere le sporgenze laterali che spuntano dal supporto. |