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Questi simpatici accessori sono nati per merito dei primi aspettisti che si dilettavano a insidiare spigole, orate e altre prede nel sottocosta e si sono dimostrati ben presto un'accattivante novità . L'immobilità della figura umana è una prerogativa essenziale ai fini di un'esecuzione della tecnica dell'aspetto pulita.
Occorre acquaticità per sfuggire ai turbinii della risacca, al moto ondoso furente ma anche per stare incollati e piattissimi in una spanna d'acqua col mare tranquillo; in molti frangenti, la sola dote atletica, potrebbe non essere sufficiente.
L'utilizzo di una piombatura idonea, calibrata al rialzo, è la strategia comune per risolvere il contenzioso.
Come succede sempre quando si decide di escogitare qualche diavoleria in fatto d'attrezzatura, ecco che incominciano i turbamenti psichici. Aumentando i chili sulla cintura di zavorra tradizionale, otto, dieci, dodici, si determina subito un miglioramento sostanziale, avvertibile dopo i primi tuffetti. La ventilazione è traballante e le bevute non sono rare, tendiamo ad affondare continuamente ma, praticamente senza effettuare capovolte, ci troviamo piantati sulla sabbia.
Peccato solo che la piombatura massiccia crei una situazione prima di dolore fisico poi di invalidità periodica: le reni sembrano spezzarsi, le ossa scricchiolano e voi, per una settimana camminate, se riuscite ancora a camminare, strascicando i piedi e sostenendovi con una mano un fianco; le meningi, intanto, si consumano spasmodicamente alla ricerca di qualcosa di diverso e migliore.
Pensandoci bene perchè si deve continuare a collocare un enorme massa di piombo unicamente sulla schiena e non separarla in tante porzioni da distribuire qui e là ?
La muta subacquea di neoprene rende positivo tutto il corpo, escluso, forse, l'ovale del volto; perchè non annullarne parzialmente la spinta positiva fin dove si riesce ad intervenire?
Sarà capitato a molti di vedersi sfuggire la preda per un'improvvisa svirgolata di una pala o per un pezzo di pinna comparsa inavvertitamente dietro al sub appollaiato tra due sassi eppure le pinne degli apneisti, ci avevano detto, sono affondanti Aggiungendo al quadretto idilliaco l'importante considerazione che attualmente quasi tutti gli apneisti adoperano i calzari in neoprene, da almeno 2/3 millimetri di spessore, si evidenzia senza dubbio un problema reale: i piedi tendono ad emergere innalzando di conseguenza anche le pinne. In effetti la posizione delle gambe, quando si pesca in pochissimi metri d'acqua, è essenziale ai fini della cattura.
Il neoprene fornisce una spinta di galleggiamento proporzionale allo spessore che possiede: mantenere schiacciate le pinne, allora, diventa un compito particolarmente arduo per chiunque.
C'è da dire che qualche agonista caccia in fondali molto bassi senza utilizzare nulla di supplementare ma si tratta di eccezioni che esulano dal contesto terreno: riescono ad incastrare le pale e le ginocchia, tra le rocce, come le alette degli arpioni.
Le cavigliere servono immancabilmente, ai comuni mortali, per appesantire gli arti inferiori evitando che i piedi e le pinne si staglino dal profilo del fondale e segnalino la nostra impavida presenza sul fondo. Esiste anche chi, felice e tranquillo, le impiega costantemente, a quasi tutte le quote, ma il consiglio che viene da più parti è quello di non indossarle quando si scende sotto i quattordici, quindici metri: lo schiacciamento della muta inizia a farsi sentire, diminuiscono al contempo le spinte positive, e con un po di abitudine si riescono a nascondere perfettamente tutte le pinne senza difficoltò .
Una regoletta da tenere sempre a mente è quella di risparmiare energia in ogni frangente; se appesantiamo i gruppi muscolari delle gambe creeremo inevitabilmente un incremento di consumo d'ossigeno: ne consegue una riduzione della capacità apneistica.
Le cavigliere interferiscono negativamente sulla dinamica della pinneggiata sia per l'idrodinamicità accresciuta della silhouette, con relativi micro vortici e vibrazioni di disturbo, sia per l'azione retroattiva di dispendio calorico sui muscoli dovuti all'aggravio di peso, tanto maggiore quanto è l'ammontare della grammatura di piombo.
Quando non c'è l'indicazione specifica (leggi pochi metri di profondità e scarsi spostamenti orizzontali a nuoto) è meglio andare a pescare leggeri, senza orpelli aggiuntivi.
Vediamo come programmare l'acquisto di due sistemi di cavigliere efficaci per l'aspetto in poca acqua.E' L'artificio consiste nel cercare gli strumenti idonei a caricare di quel tanto che occorre le due estremità senza interferire troppo nelle varie dinamiche di pesca e pinneggiata.
Il percorso attuabile è duplice: si possono piombare le pinne, e questa è un metodica francese, oppure impiegare delle microscopiche cinture piombate alle caviglie.
Il piombo da apporre sotto alla pala delle pinne è distribuito dalla Sporasub ed è un'intelligente soluzione perchè permette, tramite un kit a slitta (Mercure), di infilare un peso da 450 grammi in posizione abbastanza avanzata (all'altezza delle sede viti fissaggio pala)e, al bisogno, si può sfilare e applicare come piombo a sgancio rapido anche sulla cintura di zavorra.
Il kit di due piombi e supporti è venduto ad un prezzo medio indicativo di circa 25 Euro. E' richiesta solo un minimo di capacità manuale per sistemare gli scheletri della slitta con delle viti.
L'altro metodo è il più conosciuto e si tratta di un classico cinturino di gomma, o di silicone, uguale a quello che c'è su qualche fodero di coltello; viene corredato a piacimento da una serie di pesini che presentano una luce verticale di passaggio, fatta apposta per far transitare di misura il cinghiolo.
Dal mondo dei pesi ricoperti con la plastica o la termogomma è apparsa una cavigliera strana: ha i piombi disposti verticalmente collegati da un supporto dello stesso materiale con cui sono rivestiti i due elementi.
La chiusura è a strappo, affidata al velcro. Un attrezzo che ha riscosso un notevole successo tra gli appassionati è la cavigliera morbida.
Questo accessorio è composto da un tratto di sottile neoprene foderato, confezionato a mò di taschino longitudinale, e a due chiusure a sgancio rapido regolabili, maschio e femmina, di tipo fast-tex, montate su una corta fascia di nylon.
I salsicciottiâsono ripieni di pallini di piombo per un peso oscillante dai 250 gr, ai 500 gr, ai 1000 gr, e sigillati con delle cuciture che separano l'ammassamento disordinato delle sferette. La comodità di posizionamento e il comfort sono validi poiché il salamino appoggia sulla caviglia senza segnarla. Il rumore di eventuali contatti con i sassi sono scongiurati. Il costo in lire parte dalle 25/26 mila lire delle più leggere fino alle 35/37 mila lire dei pesi massimi. |