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Consigliamo di acquistare almeno due o più tipi di zavorre e utilizzarle specificatamente per ogni differente attività senza intercambiare piombi e piombini, cinghie e spallacci, ogni volta che si rinnovano le stagioni o gli stili di pesca. Se potete, provate e riprovate le vostre piombature con maniacalità : dovrete adeguarla millimetricamente al vostro fisico, al tipo di muta, alla tecnica di caccia, alla profondità .
La muta
Questo adorato capo che ci ripara dal freddo condiziona ancora una volta, fondamentalmente, le nostre scelte. Il suo spessore ci obbliga a valutare i chili di piombo da aggiungere o eventualmente togliere dalla zavorra; è ovvio che più sarà elevato lo spessore e più chili dovremo aggiungere e viceversa. Un 8 mm sarà compensato diversamente da un 3 mm.
Se possediamo un pantalone a vita alta invece di una salopette, o i calzari, i bermuda, i guanti, le considerazioni saranno diverse: più neoprene sarà presente più dovrà aumentare la zavorra.
Anche la tipologia intima del materiale gommoso vincola la valutazione oggettiva poichè esistono dei neopreni più positivi e altri meno: ci sono cellulari con caratteristiche di memoria di schiacciamento prodigiosi e altri che dopo un paio di mesi d'uso sono la metà della sezione originale.
Ne consegue che man mano che aumenta la profondità , e la relativa compressione del materiale, i giochi saranno ben diversi, a seconda delle qualità possedute: - scarsa memoria negatività accentuata e scarsissimo aiuto in emersione; - buona memoria elastica - positività progressiva da sfruttare in risalita. Fate molta attenzione anche allo stato di conservazione della muta: più sarà vecchia e iper usata e più sarà soggetta alle variazioni di pressione, creando così un'accentuazione delle considerazioni appena fatte.
La costituzione fisica
Ognuno di noi fisicamente è fatto in modo diverso quindi la zavorra necessaria per il nostro migliore compagno di pesca non è detto sia l'optimum anche per noi; essa sà strettamente personale e valutata singolarmente.
Gli individui longilinei e con un'ossatura fine, di norma abbisognano di meno chili mentre chi è tendenzialmente dotato di riserve caloriche non indifferenti, e ossatura possente, risulterà un po più galleggiante e quindi da trattare con un carico maggiore.
La sensibilità individuale riguardo alla compressione delle pareti addominali e, soprattutto ai muscoli deputati alla respirazione, potrebbe richiedere un differente posizionamento della cintura o dell’imbracatura rispetto ad un altro sub: privilegiate il comfort e la rilassatezza generale.
L'immersione
La profondità d'immersione è la prima realtà inderogabile da considerare: la regola è che più si scende a fondo meno chili si portano addosso. L'unica eccezione è la pesca in quattro, cinque metri d'acqua. I campioni illustrano che è meglio lavorare di più durante i primi metri di discesa che in fase di risalita.
I dieci metri iniziali saranno percorsi in leggera positività per poi discendere negli abissi con una tendenza lievemente negativa. Alla riemersione avvertiremo la naturale fatica al distacco dal fondo ma, progressivamente, saremo sospinti a gran velocità verso la superficie senza compiere particolari sforzi fisici.
In quest'ottica eviteremo gli atteggiamenti di rischio e privilegeremo la sportività dell'apnea sicura. In acque dolci, per la minore densità del liquido, si tende ad affondare molto di più che in acque salate, in virtù della minore spinta idrostatica, quindi si adopererà una zavorra ridotta rispetto a cò che s'indosserà al mare.
Le tecniche di pesca
Per la pesca in tana bisogna evitare le zavorre che possono agganciarsi da qualche parte e che risultano difficilmente abbandonabili con immediatezza. I piombi arrotondati possono evitare incagli.
La classica cintura di zavorra con la fibbia a sgancio rapido è il supporto di norma anche se qualche altro presidio morbido non è da sottovalutare. In caso di discese ripetute o di prede incastrate dopo essere state colpite, a profondità molto elevate, i più esperti possono utilizzare la zavorra mobile, da usare incondizionatamente in stretta compagnia con un altro sub, alternando i tuffi e sorvegliando le azioni reciprocamente.
I chili di peso saranno valutati sempre in funzione della profondità d'azione e dello spessore della muta.
Per l'agguato in basso e medio fondale sarà opportuno calibrare alla perfezione la piombatura, in assetto medio, quasi neutro, suddividendola in più punti, cavigliere, piastra dorsale leggera, cintura in vita. L'equilibrio di spostamenti, il silenzio di manovra devono risultare senza ombre d'incertezza: nè troppo leggeri nè troppo pesanti.
Nell'aspetto profondo è sufficiente la cintura di zavorra normale, con la fettuccia in gomma che recupera le variazioni di schiacciamento e non gira malamente attorno alla vita; un profilo attillato e idrodinamico sarebbe vantaggioso per il silenzio di discesa e la riduzione generalizzata degli attriti. |