Nello stadio di leggero torpore, e di assenza di peso in cui ci si viene a trovare in seguito all'esercizio di rilassamento, bisogna iniziare la fase più importante della preparazione pre - immersione :
la concentrazione sull'obbiettivo.
Nel nostro caso l'obbiettivo sarà quello di scendere il più profondo possibile, o di permanere a una quota stabilita , il più lungo possibile.
Un ottimo metodo per trovare la concentrazione e la determinazione giusta ad affrontare il tuffo è la Visualizzazione Interiore. Grazie alla capacità di concentrazione e rilassamento, che ormai dovreste avere acquisito con la pratica degli esercizi sopra esposti, praticare la visualizzazione interiore diventa più facile. Sicuramente chi pratica da anni questo sport è maggiormente avvantaggiato in questo esercizio, perchè ormai dovrebbe avere memorizzato tutte le fasi dell'immersione, ma per i neofiti , questo diventa essere un buon esercizio prendere confidenza con i tuffi anche in assenza di elemento liquido.
Sullo schermo interiore giorno dopo giorno, alla fine della fase di rilassamento e concentrazione, bisogna sforzarsi di proiettare il filmato delle proprie immersioni.
Il protagonista è sempre il soggetto che pratica la visualizzazione, come se in una fase di sdoppiamento spirituale si stesse osservando dall'esterno.
Tappa per tappa si deve cercare di rivivere al rallentatore tutte le fasi della immersione che si deve affrontare, partendo dalla ventilazione, a faccia in giù sul pelo dell' acqua.
Tutto intorno,
mare accompagna con il suo sciacquio,
sulla fiancata della barca di appoggio,
il ritmo delle respirazioni diaframmatiche profonde,
che come negli esercizi di rilassamento, hanno il duplice compito di liberarci dalle tensioni, oltre che naturalmente di fornire aria pulita ai polmoni.
Attorno, un silenzio irreale, allontana i pensieri e le paure, la dimensione del nostro esistere durante la è visualizzazione.
Spirito e corpo in un unico esistere.
Niente esiste più intorno se il rumore del respiro che si fa è sempre più lungo e profondo, man mano che si avvicina il momento del tuffo.
Fino alle respirazioni finali attraverso le quali svuotando i polmoni li siricarica con aria fresca, pulita e ricca di ossigeno.
L'ultima aria deglutita, e poi via con il tuffo : inizia la è discesa.
La pinneggiata ampia e tranquilla ci porta sempre più in profondità e la pressione sui timpani si fa sentire sempre di più.
Arrivo, mi fermo e aspetto la preda, oppure sprofondo fino a superare di una misura il limite dell'ultima immersione
ma la compensazione va bene e cosi dopo essere riuscito è ad andare oltre,
si può risalire sempre pinneggiando e lasciandosi trasportare velocemente dall'acqua negli ultimi metri di risalita.
Ecco l'aria, svuoto i polmoni e respiro finalmente.
Tutto è andato bene.
Il filmato è finito e finalmente si può affrontare la discesa.
Attraverso questo sistema si può raggiungere uno stato di profonda rilassatezza sia fisica che mentale.
Ciò comporta un abbassamento della frequenza cardiaca, e una minore tensione muscolare, tutte caratteristiche che permettono di consumare una minore quantità di ossigeno. |