Siamo distesi, nella posizione che conosciamo, con i palmi però rivolti verso il pavimento, chiudiamo gli occhi e facciamo alcuni respiri lenti e profondi.
Immaginiamo di essere su una spiaggia, il mare è scuro, agitato,spumeggiante, sembra aggredire furiosamente la riva, gli scogli.
Il cielo sembra non si distingua, sembra tutt'uno con la furia del mare in tempesta.
Avvertiamo un senso di disagio, di preoccupazione.
è come se non riuscissi-mo a intravedere la fine della tempesta, tutto sembra presagire il peggio.
Siamo assorti dentro queste emozioni quando il vento pare diventi meno impetuoso e il mare inizi subito a giungere sulla riva con minore violenza,
Le creste delle onde si diradano, il ritmo diventa più regolare, prevedibile.
Le nubi, intanto, si separano l'una dall'altra e il cielo inizia a liberarsi e a distinguersi dal mare.
A sprazzi compaiono delle aperture nel cielo, sono azzurre, dell'azzurro luminoso e sereno dell'estate; le aperture nel cielo si allargano, sempre di più, e il mare è ora più lento, le onde sono lunghe e morbide, arrivano a riva spruzzando, però non sono più aggressive, non incutono più timore.
Al largo di distingue l'orizzonte, è ormai chiaro, i gabbiani sono ritornati numerosi e il cielo e il mare sono ora calmi e distesi, il paesaggio è ora tutto armonia e distensione, ci immaginiamo sulla riva, ci distendiamo,lasciando che le onde, ormai dolci,
ci lambiscano i piedi, le gambe, salendo lentamente verso la schiena l'acqua è diventata tiepida e ci lasciamo dondolare dall'andirivieni delle piccole onde.
Osserviamo il cielo, il volo dei gabbiani e, infine, chiudiamo gli occhi respirando il paesaggio.
Restiamo abbandonati per il tempo che vogliamo e, quando desideriamo uscire dal rilassamento,come al solito ci stiriamo, facciamo alcuni respiri profondi e apriamo gli occhi.
Questo esercizio può essere fatto quando percepiamo un clima di inquietudine.
Le immagini che lo compongono ci consentono di soffermarci sullo stato d'animo di preoccupazione, di accettarlo, lasciandolo scorrere, e di costruire lentamente, grazie alle immagini del risveglio del benessere nel paesaggio, un clima di serenità e di ottimismo.
Gli esercizi appena descritti, insieme a quelli di respirazione, ci servono a consolidare la nostra capacità di respirare in modo consapevole e ad abituarci a considerare il rilassamento come una delle risorse di maggiore importanza.
Il nostro programma deve quindi prevedere la pratica costante,preferibilmente giornaliera, di un tempo dedicato solo al respiro guidato e di almeno un esercizio di rilassamento.
Questa pratica ci consente, con il tempo, di automatizzare l'uso corretto dell'aria e di rendere molto più veloce l'ottenimento della calma ideale.
Ma non basta, negli ultimi tempi c'è stata una grande proliferazione delle tecniche di visualizzazione e di autosuggestione e il loro impiego, non solo in ambito sportivo, è divenuto sempre più ampio.
Anche nel nostro caso può essere utile utilizzarne alcune per agire favorevolmente sul clima mentale i che accompagna le nostre azioni.
L'obiettivo di questi percorsi immani nativi è dialogare in modo più efficace con le nostre risorse potenziali e attutire l'effetto delle piccole inquietudini che possono disturbare la nostra evoluzione.
Qui di seguito proporrà un esercizio di base sul quale i materiali immaginativi e progettuali possono essere via via variati e adattati alle diverse circostanze.
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