ITINERARI DI PESCASUB
OSPEDALETTI Capo Nero ( IM )
PROFONDITA' MASSIMA: 20 Mt.
FONDALE: Scogli, Posidonia, Sabbia
COME ARRIVARE:
Prendere autostrada SAVONA-VENTIMIGLIA direzione Ventimiglia, uscire a Ospedaletti. Seguire verso Ventimiglia a fondo paese e inizio salita a sinistra c’è “tiro al volo” con una strada chiusa, seguire col mare a sinistra. C’è un bar.Il mare è a 7 metri
PUNTO DI PARTENZA:
Dalla spiaggia del "tiro al volo"
COSA TROVATE:
Davanti a destra: qui il fondale è roccioso misto a sabbia e degrada, cosparso di posidonie, fino a 30 metri. La roccia è composta da nuclei di scogli intarsiati da spugne e gorgonie bianche e gialle. Alla base di questi scogli si aprono gli spacchi che fanno da tana a gronghi, saraghi ed anche alle aragoste. Dopo i 12 metri di profondità bisogna far attenzione a una corrente piuttosto fastidiosa che sospinge in direzione di ponente.Per tutta l’estensione della baia, fino al versante opposto all’altezza di Madonna della Ruota, il fondale è composto da fango, sabbia e posidonie. Poche rocce. Davanti a Madonna della Ruota, tra i 12/14 metri, appare l’acquedotto sottomarino che rappresenta un’inusuale zona di caccia. Nelle campate che forma il tubo sollevandosi dal fondale si rifugiano, infatti, saraghi, gronghi, murene. Sul tubo si ha anche l’occasione di trovare numerose ostriche, affatto turbate da un simile impianto innaturale. Stessa impassibilità per le mennole che si divertono a volteggiare sopra e sotto il tubo. Proseguendo, davanti a P.ta Migliarese, ovvero davanti al Grand Hotel del Mare, il fondale, formato da massi naturali e riportati, si estende fino a 12 metri. Più entusiasmante per l’apneista è la diga frangiflutti che si trova entro la franata di massi. Da maggio a settembre è la stagione migliore: l’acqua ritorna ad essere limpida, il flusso dei torrenti, con l’estate, si è prosciugato. Questa zona è frequentata da saraghi e orate ma non di rado è stato avvistato e preso qualche bel branzino sui 7/8 chili. Davanti a sinistra: la zona è delimitata da una fila di boe rosse in quanto i pallini potrebbero cadere in mare. Oltre, c’è un piccolo porto di un albergo e poi Capo Nero. In questa zona nuotano cefali, salpe, saraghi e qualche spigola, tutti pesci estremamente smaliziati. Sul capo i branzini hanno dimensioni di tutto rispetto; si incontrano in particolar modo con mare mosso e acqua torbida. Fuori da Capo Nero, proprio davanti al tiro a volo, c’è l’omonima secca. Qui, la profondità è leggermente superiore ed è compresa tra i 13 e i 18 metri.Formata da diverse schiene di roccia nasconde saraghi, cefali, marvizzi, qualche rara corvina e, in estate, pure qualche dentice. Praticamente qui gli spacchi più fondi possono essere abitati da diversi pezzi, per cui, una volta localizzato quello buono, bisogna agire con calma e lucidità per ottimizzare la nostra azione.Si pesca in tana e all’aspetto effettuando tiri piuttosto lunghi su saraghi e corvine, che, seppur rare, possono raggiungere e a volte superare i due chili di peso.Da tenere presente le strisciate di roccia ai bordi della secca. Se un pesce è nei paraggi verrà sicuramente a tiro del sub all’aspetto
segnalato da: http://www.cunesub.it
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