Descrizione
Pesce dal corpo robusto e di grossa taglia, dal profilo alto e arrotondato. Il capo è molto-grosso con una bocca ampia, distinta da labbra spesse. La pinna dorsale ha i primi raggi spinosi e molto robusti che possono venire rizzati e bloccati in posizione eretta. 3 spine si trovano anche lungo il margine dell'opercolo. La pinna caudale è ampia e arrotondata. La colorazione varia dal grigio bruno opaco al rossastro con macchie e striature bianche irregolari sui fianchi. La caudale presenta il margine posteriore bianco. La cernia di fondale, Polyprion americanum, si distingue per il capo dal profilo concavo, per una cresta longitudinale lungo la parte superiore dell'opercolo e per la colorazione bruno-rossastra o bluastra. |
Dimensioni medie
Epinephelus guaza 30-80 cm (massimo 150 cm); Polyprion americanum 80 cm (massimo 200 cm). |
Distribuzione
Mar Mediterraneo e oceano Atlantico. |
Habitat
Acque costiere su fondali rocciosi ricchi di grotte e anfratti in cui rifugiarsi, da pochi metri dalla superficie sino a un centinaio di metri di profondità . La cernia di fondale si spinge sino a 420 m, anche se è più comune tra i 100 e i 200 m. |
Comportamento
Specie solitarie e territoriali occupano stabilmente una tana a cui ritornano sempre per riposarsi e in caso di pericolo. I giovani Polyprion americanum hanno l'abitudine di restare in superficie al di sotto di oggetti e relitti galleggianti. |
Alimentazione
Predatore vorace si nutre essenzialmente di pesci, cefalopodi e crostacei. |
Tecniche di pesca sub
La cernia è da sempre una preda ambita dei pescatori subacquei, non solo per la difficoltà di cattura ma anche per le dimensioni notevoli. E' un pesce stanziale che vive su fondali rocciosi, in tane molto complesse paragonabili a dei veri labirinti. Le cernie di grandi dimensioni vivono a profondità oltre i 20m.
Una tecnica che da i suoi frutti nella cattura di questo esemplare è la pesca in caduta, cercando di colpirla ancora prima che si intani. oltre alla cattura un momento difficile per la sua cattura è la fase del recupero, sopratutto se dopo averla colpita ha avuto modo di intanarsi, con le sue branchie e le spine dorsali riesce ad ancorarsi nella roccia costringendo il pescasub ad un lungo ed estenuante lavoro di stanamento. Le armi che vengono usate sono armi molto potenti dotate di aste pesanti e con il mulinello. |