FUCILI ARBALETES
OGIVA
è un accessorio che non suscita, a prima vista, aritmie cardiache o stati emozionali straordinari: la costruzione è elementare e l’aspetto esteriore non rivela nulla di speciale. Essa, però, serba un compito prezioso: collegare i due elastici tra loro? e soprattutto metterli in contatto strategico con l’asta poiché non solo è indispensabile per il funzionamento dell’arma a propulsione elastica ma incide direttamente nelle dinamiche del tiro. L’insieme deve risultare ottimale e sinergico. Nel tiro a segno subacqueo un’ogiva serve anche a livellare e compensare le tensioni e lunghezze differenti (millimetriche) tra due gomme apparentemente identiche. Nei fucili europei è una struttura smontabile, separata materialmente dagli elastici, ma in altri paesi essa viene concepita diversamente.
Ad esempio, in alcuni reperti statunitensi o australiani, essa è una semplice bacchetta d’acciaio, o un cavetto metallico, terminante con due sferette apicali: esse sono collocate dentro le anime forate delle gomme e bloccate, appena sopra, da due fascette o legature. Questo sistema non è pienamente comparabile con quello mediterraneo: diverse sono le aste, le gomme, i fucili, le tecniche di pesca. Nel nostro caso, invece, l’ogiva è ricercata, lavorata con cura, di buona fattura.