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Pareti verticali
Le pareti verticali, che scendono dritte in profondità. si trovano generalmente in corrispondenza delle grandi punte rocciose. a contatto con il mare aperto. Di solito esse seguono la fisionomia esterna della montagna. Perciò. tanto più questa sarà alta sull'acqua. più la parete precipiterà negli abissi. Naturalmente. si tratta di una regola empirica, che ha moltissime. eccezioni, specialmente sulla costa adriatica, ma che può comunque servire per avere un'idea generale dei fondali che ci interessa esplorare. In linea di massima. queste pareti rappresentano le zone più difficili eimpegnative per un cacciatore subacqueo, soprattutto in finzione della rilevante profondità alla quale occorre operare e delle immancabili correnti. Per contro, lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è indubbiamente affascinante, anche se molti verranno colti dallo sgomento nel vedere la parete di roccia viva che scompare nella cupa oscurità di una voragine.
A mezz'acqua, o poco sotto la superficie, ma sempre sospesi nel blu, si possono scorgere fitti branchi di occhiate, di boghe, di Canute, di zerri, di castagnole, mentre vicino alla roccia il pesce è molto più raro.
Cacciare in simili condizioni è certamente difficoltoso, perché il pesce può eludere qualsiasi tentativo di avvicinamento del cacciatore inabissandosi. Dato, comunque, che le tane accessibili non sono mai molte, conviene ispezionarle tutte con cura, comprese quelle a fior d'acqua, che potrebbero essere occupate da grossi cefali e da branzini. Nelle spaccature fonde, guardate
specialmente negli angoli bui, dove spesso si nascondono mostelle e gronghi. La tecnica più
redditizia è quella dell'aspetto. Il posto deve essere scelto con molta attenzione.
Considerando il notevole impegno fisico, è consigliabile prepararsi, comunque, per la caccia grossa, tralasciando magari le prede più piccole. In questo tipo di fondale, infatti, la probabilità di catturare prede da record non e affatto remota. E sprecare tempo e fatica per pesciotti da routine non è certamente conveniente.
Ci sono casi in cui la parete non si dissolve nel blu, ma termina venti o trenta metri più giù, in un
groviglio di massi franati, che formano ottime tane per i pinnuti abitanti della zona. E il regno dei
profondisti e dei sub molto esperti, perché siate sicuri che i pesci saranno tutti sul fondo. Tuttavia, il posto può essere interessante anche per chi non se la sente di scendere a profondità così
impegnative, a patto, naturalmente, di individuare una balconata di roccia dove appostarsi in attesa che qualche pesce abbandoni il suo rifugio per venirci a vedere da vicino. Infatti, uno dei vantaggi di avere le grandi profondità a portata di mano è che i pesci che abitano normalmente a quote
impegnative, e quindi più tranquille, devono fare pochissima strada per raggiungere gli strati e superficiali della scogliera, certamente allettanti anche per loro, in considerazione del fatto che vi possono trovare abbondantissima minutaglia da mangiare. Cosi, sapendoci fare e sfruttando convenientemente l'elemento sorpresa, in luoghi del genere si può ragionevolmente aspirare di fare
una cattura un po' fuori del normale. Di solito, o ci si riesce o si va in bianco. Ma il gioco vale certamente la candela |
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