COMPENSAZIONE
L'orecchio medio è contenuto in una cavità ossea, quindi indeformabile (il suo volume non può variare), e piena d'aria. Inoltre, l'unica via di accesso dell'aria all'orecchio medio, rappresentata dalla Tromba (o Tuba) di Eustachio, rimane solitamente chiusa e "isola" completamente l'orecchio medio dall'ambiente esterno. Spiegato in poche parole, accade che quando ci immergiamo la pressione esterna aumenta (un'atmosfera ogni 10 metri di profondità circa), mentre quella dell'orecchio medio rimane costante, essendo quest'ultimo indeformabile ed isolato. Tale differenza di pressione spinge il timpano ad introflettersi verso l'orecchio medio e, se non si ristabilisce l'equilibrio, con una differenza di pressione di 0,4 - 0,5 atm il timpano si rompe. Lo scopo della compensazione è quindi quello di riportare il timpano in equilibrio immettendo aria nell'orecchio medio attraverso la Tromba di Eustachio.La compensazione va effettuata ogni qualvolta se ne senta la necessità. Non bisogna arrivare a sentire dolore, perché sarebbe troppo tardi, ma appena si avverte un leggerissimo fastidio è bene compensare. Oltretutto, più è bassa la differenza di pressione da riequilibrare, più è facile compensare.
Alcuni hanno una particolare sensibilità nei muscoli che intervengono nella compensazione e riescono ad aprire le Trombe di Eustachio senza far aumentare la pressione nelle vie aeree. Ciò può avvenire muovendo leggermente la testa o la lingua oppure contraendo alcuni piccoli muscoli del retro-bocca. Se le Trombe di Eustachio si aprono anche solo per un secondo, questo basta per compensare, visto che comunque la pressione dell'aria nei polmoni e nelle vie aeree superiori è in equilibrio con l'esterno. Queste sono le manovre che tutti vorremmo utilizzare, essendo poco traumatiche per l'orecchio, veloci ed economiche da effettuare e soprattutto perché non impegnano le mani. Nessuno può immergersi senza compensare, perciò se vedete qualcuno che scende senza portare le mani al naso, probabilmente compensa così. Anche queste persone più fortunate, in ogni caso, è bene che si allenino a compensare con altri metodi, perché in particolari situazioni, o per discese più profonde, può accadere che senza mani non si riesca a compensare.anche la compensazione si può allenare e migliorare. Non solo, si può anche imparare a compensare senza usare le mani! Non è vero che o si sa fare per natura o non si imparerà mai. Certo, non è così rapido ed immediato, ma conosco molte persone che hanno imparato. Come tutti i movimenti che possiamo effettuare, dalla corsa, al nuoto, al suonare il pianoforte, al pinneggiare, anche la compensazione si può allenare e migliorare. La Ginnastica Tubarica (ginnastica per le Tube di Eustachio), introdotta da Apnea Academy nei corsi di apnea da alcuni anni, è senz'altro utilissima e consente, se effettuata con costanza, notevoli miglioramenti.
La manovra di Valsalva, dal nome del medico Antonio Maria Valsalva, è una manovra di compensazione forzata dell'orecchio medio, utilizzata principalmente in subacquea.
Valsalva usava questa tecnica per espellere le sostanze purulente dall'orecchio medio in caso di otite grave. È una manovra di sola pressione che si esercita contraendo i muscoli addominali e, dopo aver chiuso il naso con le dita, cercando di forzare le tube per immettere aria all'interno dell'orecchio medio. Viene talvolta utilizzata, con piccole modifiche, come test delle funzioni cardiache.
La manovra provoca un aumento delle pressioni intraddominale e toracica svuotando i visceri (è usata per esempio nella defecazione o nella tosse[non chiaro]) e diminuendo il ritorno venoso al cuore.
I sub eseguono questa manovra durante la discesa per compensare l'aumento di pressione sull'orecchio.
La manovra di Valsalva viene insegnata dai cardiologi ai pazienti soggetti a crisi di tachicardia parossistica per bloccarla, in quanto vengono stimolati i nervi vaghi (X) che innervano i polmoni, provocando quindi una stimolazione vagale parasimpatica che rallenta la frequenza cardiaca.
La Manovra di Marcante-Odaglia, dal nome di Duilio Marcante e Giorgio Odaglia, è una manovra di compensazione forzata dell'orecchio medio utilizzata principalmente in subacquea. È conosciuta a livello internazionale col nome di Manovra Frenzel, dal nome di Hermann Walter Gotthold Frenzel, medico e ufficiale della Luftwaffe che sviluppò la manovra durante la seconda guerra mondiale operando con i bombardieri Junkers
Questa manovra venne messa a punto dal padre della subacquea italiana, Duilio Marcante, assieme al pioniere della medicina subacquea italiana dott. Giorgio Odaglia.
Sfrutta sia il movimento che la pressione: la lingua chiude il collegamento con i polmoni, iniziando un movimento simile alla deglutizione e in seguito fungendo da pompa, verso l'alto, per esercitare la spinta pressoria verso l'orecchio medio. Anche questa manovra, come il Valsalva, si effettua con le narici chiuse.
Questa manovra, una volta imparata con un po' di pratica, è la più sicura ed efficace. Esistono varie tecniche di compensazione. Hanno tutte lo stesso obiettivo: introdurre aria, attraverso la Tuba di Eustachio per farla arrivare all’interno del timpano.Se questa manovra è inefficace o è ostacolata da muco (otiti, sinusiti), non è possibile controbilanciare la pressione che viene esercitata sul versante esterno del timpano.Se la differenze di pressione dalle due parti del timpano diventa eccessiva, la membrana si introflette fino a perforarsi o – nei casi più gravi – a lacerarsi.In entrambi i casi si può aver bisogno dei ferri del chirurgo (timpanoplastica).Più raramente le lesioni meno gravi si risolvono spontaneamente, nell’arco di diversi mesi.
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